"Con il no allo storno il Consiglio Regionale
nega una risposta dovuta agli agricoltori e delude le attese dei cacciatori". Così Federcaccia Toscana in una nota commenta la mancata approvazione delle deroghe per lo storno. "Una decisione - continua la nota - che
che colpisce prima di tutto l’agricoltura impedendo ai cacciatori di esercitare un’attività di prelievo controllato che, come dimostrano i dati degli ultimi anni, era stata capace di contenere i danni alle produzioni agricole".
Nonostante le difficoltà, testimoniate da analoghe situazioni in altre regioni, Federcaccia Toscana non è convinta dell'impossibilità di legiferare in merito. "Eravamo certi - si legge nel comunicato - che il Consiglio regionale confermasse l’assunzione, come negli anni trascorsi, della responsabilità di decidere. Ciò soprattutto di fronte alla latitanza del Governo, in questo caso del non fare, che, nonostante la Legge 157/92 preveda l’emanazione di un Decreto con Linee Guida per l’applicazione delle deroghe, non ha mai provveduto".
La Federcaccia, fa sapere, " in ogni caso non demorde dal duplice obbiettivo di dare risposte urgenti ad un problema contingente (interventi di prelievo per prevenire i danni alle colture fin dalle prossime settimane) e di risolvere definitivamente la questione con il reinserimento dello storno nell’elenco delle specie cacciabili".
Lo storno è infatti cacciabile, precisa Fidc Toscana, in tutti i Paesi dell’Unione Europa che si affacciano sul Mediterraneo (Francia, Spagna, Grecia, Malta, Cipro) ed in altri quattro Stati dell’UE.
"Le popolazioni di storno in Italia, anche nidificanti, sono in continuo incremento. Lanceremo fin dai prossimi giorni iniziative pubbliche, chiamando a sostegno tutti i cittadini interessati, agricoltori e cacciatori, verso il Governo ed il Presidente del Consiglio, cui la legge affida la competenza della modifica dell’elenco delle specie cacciabili".