La mancata approvazione delle deroghe in Lombardia è l'occasione dell'ennesima baruffa tra Pdl e Lega. In uno scarica barile continuo i rappresentanti dei due schieramenti si passano a vicenda la palla delle responsabilità delle disattese aspettative dei cacciatori. Giovedì scorso abbiamo assistito ad un nuovo episodio: la Commissione Statuto, riunita per esaminare la nuova proposta di legge formulata dall'assessore provinciale alla caccia Mauro Parolini, non ha potuto continuare i lavori per il mancato raggiungimento del numero legale.
Come aveva fatto la Lega all'indomani della votazione a scrutinio segreto (richiesto dal Pdl) della pregiudiziale avanzata dall'opposizione (misteriosamente approvata), ora è il Pdl che accusa il carroccio. “Era assente il presidente Davide Boni, che è leghista e non se ne capisce il motivo”, ha spiegato Giuseppe Romele, vice coordinatore del Pdl a Brescia. Dal Pdl bresciano fanno anche notare che per la prima volta dopo otto anni l'assessore alla caccia è un leghista, ovvero Giulio De Capitani e che finchè la delega alla caccia è stata affidata al Pdl i cacciatori non hanno mai avuto motivo di lamentarsi.
A dirlo è Viviana Beccalossi, coordinatrice provinciale del Pdl ed ex assessore alla caccia in Regione. “Non si capisce perché la colpa debba essere nostra quando l’assessore di turno è un leghista", dichiara Beccalossi, protestando contro le recriminazioni al suo partito da parte della Lega. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la trovata di tappezzare Brescia di manifesti provocatori con la scritta “Pdl vergogna”.
Ora non resta che un'unica soluzione: quella di approvare una delibera di giunta immediatamente eseguibile. Ma sono ancora pochi e confusi i segnali positivi in questa direzione.