La Svizzera vuole modificare la Convenzione di Berna (conservazione della fauna selvatica in Europa) per poter cacciare il lupo. La specie è in aumento, così come le spese affrontate di anno in anno per la prevenzione tanto che al Parlamento svizzero è già stata approvata una mozione che esige la modifica del documento del '79, atto che ha incaricato il Governo di mettere in atto le misure per permettere di cacciare il lupo a determinate condizioni.
"Questa discussione mostra quanta emozione suscita il lupo", ha detto il ministro dell'ambiente svizzero Moritz Leuenberger. Essa rivela anche la presenza di un fossato culturale nel paese in questa materia: "il lupo viene idealizzato da alcuni, detestato da altri", ha aggiunto.
Le riserve sulla proposta giungono anche dall'Italia. Il Wwf nostrano ha definito tale decisione “paradossale e anacronistica” visto che i danni sono completamente rimborsati dallo Stato e gli allevatori tutelati da alcuni progetti di difesa delle greggi del Wwf. Secondo l'associazione “se la richiesta fosse approvata molto probabilmente si assisterebbe all'abbattimento dei pochissimi lupi presenti, provenienti quasi tutti dall'Italia, come è successo già all'orso JJ3 giustiziato nel 2008 nei Grigioni”.
Fa sorridere la doppiezza degli svizzeri, che da una parte in diversi cantoni vorrebbero proibire la caccia e dall'altra per il lupo ne vorrebbero l'”apertura”. La verità è che, con le leggi vigenti e il rapporto articolato fra società e territorio, oggi l'attività venatoria non arreca alcun danno, mentre la fauna selvatica, lupo compreso, va tenuta sotto controllo, anche nel suo interesse. La caccia è lo strumento più adatto, più pratico, più economico. Il WWF italiano farebbe bene a dare consigli onerosi economicamente quando a impegnare i soldi sono esclusivamente i suoi soci. Quando invece i soldi sono anche nostri, sarebbe bene che chiedesse anche il nostro parere, e di tutti i cittadini che pagano le tasse. E' facile fare bella figura con i soldi degli altri.