Con un comunicato di Maria Cristina Caretta, la Confavi risponde alla Federcaccia Veneta che in merito alle deroghe, ha parlato di divisione del mondo venatorio a causa degli ostacoli imposti alla legge regionale dalla Confavi e da Enalcaccia. Per la Caretta in realtà tutti i dirigenti delle associazioni venatorie, esclusa Federcaccia, durante le audizioni in Consiglio regionale avevano invece chiesto “di approvare la stessa legge sulle deroghe approvata ed applicata in Veneto dal 2002 al 2008” e non quindi la formula Stival.
Una posizione unitaria delle associazioni venatorie si era registrata anche in occasione della discussione del Calendario Venatorio 2010 - 2011, visto che il per Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto si era dichiarato contrario al testo presentato da Stival, che per la nota di Confavi è stato redatto su suggerimento dei dirigenti regionali della Federcaccia”. Di quel calendario, come già scritto da Berlato, la Confavi evidenzia “immotivate restrizioni imposte ai cacciatori” dopo che questi avevano già pagato la licenza di caccia e versato le quote di accesso agli Atc.
“Questa – scrive Caretta - é la dimostrazione del fatto che, quando l'accoppiata Federlega intende dare seguito ai propri accordi incestuosi, si disinteressa bellamente dell'unitá del mondo venatorio del Veneto”.