La Giunta per il regolamento del Consiglio regionale della Lombardia (un organo composto dai membri dell'Ufficio di presidenza e dalle rappresentanze dei gruppi consiliari) ha messo la parola fine al progetto di legge sulle deroghe in Lombardia. Compito della Giunta, dopo la seduta saltata a fine settembre per il mancato raggiungimento del numero legale, era quello di valutare se ammettere o meno il nuovo testo presentato dopo la pregiudiziale votata in aula (con voto a scrutinio segreto).
La Giunta per il regolamento– si legge sul quotidiano L'eco di Bergamo - ha stabilito che una legge bloccata da una pregiudiziale ha lo stesso valore di un provvedimento bocciato dall'Aula e che quindi devono passare almeno sei mesi prima che possa essere nuovamente presentata.
La speranza è l'ultima a morire, visto che, come avvenuto in Veneto, c'è sempre l'ultima possibilità di adottare una delibera di Giunta, per cui i cacciatori lombardi hanno lanciato appelli nelle ultime settimane all'esecutivo Formigoni (che già ha espresso parere negativo in merito).
Diverse le reazioni politiche. Alla luce dei fatti, un progetto di legge del consigliere bergamasco del Pd Mauro Barboni chiede il rimborso del 50 per cento delle tasse versate dai cacciatori che praticano la caccia da appostamento fisso o temporaneo. Da parte dell'Udc viene invece rinnovato l'invito ad emanare nel più breve tempo possibile una delibera che possa permettere le deroghe almeno per la restante parte della stagione.
Lo chiedono i consiglieri Gianmarco Quadrini e Valerio Bettoni in una mozione presentata lunedì 11 ottobre al Consiglio Regionale. "Il provvedimento - dicono i consiglieri - sarà discusso durante la seduta di mercoledì 13 ottobre e impegnerà tra l'atro la Giunta lombarda ad adottare un metodo di monitoraggio della deroga che garantisca un preciso e puntuale controllo dei capi effettivamente prelevati e a stabilire, prendendo come base le quantità stabilite dal Veneto, un limite massimo di prelievo a livello regionale (n. capi) che rispetti i limiti imposti dal criterio dalla "piccola quantità".