I cinghiali si stanno spingendo anche sulle alpi Orobie. E' il grido d'allarme lanciato dai cacciatori della Bassa Valle che chiedono alla Provincia la possibilità di intervenire per tenere a bada la specie, non certo autoctona.
Lo chiede in particolare Enrico Marchesini, presidente del Comitato di caccia di Morbegno, che ipotizza la possibilità di intervento, come avvenuto lo scorso anno, da parte dei cacciatori di ungulati. “Purtroppo – dichiara Marchesini - ho già chiesto un incontro al presidente della Provincia Massimo Sertori, per sviscerare questa ed altre problematiche, ma non mi è ancora stata data risposta, che, a questo punto, spero arrivi presto”. Una presa di posizione della Provincia per Marchesini è importante per tutelare l'incolumità delle persone, per preservare le colture, l'ambiente e il resto della fauna selvatica.
“Tra i cacciatori del Morbegnese – fa sapere il Presidente - c'è un gruppo di operatori esperti e qualificati, che hanno seguito cioè un corso e superato un apposito esame per l'abbattimento di cinghiali e cormorani, che vengono incaricati dalle autorità su segnalazioni particolari per la ricerca e l'abbattimento di questi animali in interventi notturni. È evidente però che serve un intervento più incisivo per limitare danni che sono già ingenti e non possono essere trascurati. Gli stessi cacciatori specializzati corrono rischi concreti nelle uscite sul territorio ma non meno rilevante, oltre alle conseguenze sui fondi agricoli dei privati, è il danno a muretti e terrazzamenti che vengono resi pericolanti".