L'assessore all'Agricoltura e alla Caccia Gianni Salvadori, in una lettera diretta a tutti i cacciatori toscani, spiega i motivi per cui la Regione, quest'anno, non ha potuto approvare la caccia in deroga. Al di là delle polemiche e delle comprensibili esigenze di tutela delle coltivazioni e delle tradizioni venatorie, purtroppo lo storno non figura da tempo nell'elenco delle specie cacciabili, spiega Salvadori, sottolineando che “il reinserimento dello storno nel “normale” calendario venatorio è richiesta antica del mondo della caccia che voi rappresentate – dice rivolgendosi ai cacciatori -, sostenuta dagli agricoltori e da importanti organizzazioni ambientaliste oltre che oggetto di ripetute prese di posizione da parte della nostra Regione”.
“La Regione Toscana – scrive Salvadori - fino all’anno scorso, ha appunto adottato provvedimenti per il prelievo in deroga. Una prima condizione che ha modificato radicalmente lo scenario di riferimento, è la sentenza del 15 luglio scorso, con la quale la Corte di Giustizia Europea ha condannato lo Stato italiano e le Regioni per violazione della Direttiva CE/79/409 proprio sull’applicazione delle deroghe, aprendo le procedure di infrazione, creando un clima di forte incertezza sulle conseguenze e sulla legittimità di eventuali provvedimenti autorizzativi”.
"A questo - puntualizza l'Assessore - si è aggiunto il prolungato ed incomprensibile immobilismo del Governo nazionale che avrebbe dovuto predisporre le linee guida per l’applicazione delle deroghe, cosa che non ha fatto, lasciando le Regioni ad affrontare problematiche gravi che dove vano essere risolte a monte. Infatti con l’art. 42 della Legge Comunitaria, le Regioni sono state di fatto spogliate dalla possibilità di attuare provvedimenti di deroga in maniera legittima. Questa mancanza ha generato la situazione odierna”.