Come annunciato da Federcaccia e Libera Caccia, che hanno seguito tutte le fasi dell'operazione, la difficile battaglia portata avanti dalla Provincia di Perugia sul fronte storno, ha portato all'ottenimento del parere positivo da parte dell'Ispra sul prelievo in deroga nei vigneti, negli oliveti e nei frutteti. Il provvedimento consentirà l'abbattimento di questi uccelli fino al 15 dicembre 2010 ai possessori di licenza di caccia residenti anagraficamente in uno dei Comuni della Provincia di Perugia ed iscritti ad almeno un ATC della Provincia di Perugia, per un totale di 20 capi nell’intero periodo.
“Con l’infaticabile lavoro del nostro Ente – ha sottolineato il Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi – siamo riusciti ad ottenere la deroga. La posizione dell’ISPRA, infatti, di autorizzare soltanto le aziende agricole, è stata modificata in quanto è stato dimostrato che soltanto l’applicazione piena della deroga può fronteggiare la dilagante invasione da parte del contingente migratorio dello storno che si manifesta con le massime densità nei mesi tardo estivi e autunnali. Un lavoro, quello del nostro Ente, volto a salvaguardare il nostro territorio i cui uliveti e vigneti vengono danneggiati da questa specie, con gravi danni all’economia locale. Vino e olio costituiscono infatti una sorta di volano per il tessuto economico umbro”.
L’esercizio del prelievo, informa una nota del Servizio Gestione Faunistica dell’Ente, deve avvenire nel contesto di una regolare giornata di caccia prevista dal calendario venatorio e, quindi, nel rispetto delle modalità previste dalla normativa vigente per l’esercizio venatorio e dal calendario stesso, previa autorizzazione da ritirare presso la propria Associazione di appartenenza o presso gli Uffici del Servizio Gestione Faunistica della Provincia.
Il prelievo, continua la nota - può essere effettuato nei vigneti, negli uliveti e nei frutteti, nonché in prossimità degli stessi per un raggio
massimo di 100 metri in presenza di frutto pendente e negli appezzamenti in cui sono messi in atto sistemi dissuasivi incruenti a protezione delle colture, nella sola forma
dell’appostamento temporaneo, senza l’uso di richiami di qualsiasi tipo, con l’uso di fucile con canna ad anima liscia a due colpi o a ripetizione semiautomatica, con caricatore contenente non più di due cartucce di calibro non superiore al dodici. I capi prelevati devono essere indicati nell’apposito spazio previsto nel tesserino venatorio regionale.