Legambiente se la prende con i cacciatori più anziani perchè "troppi" e quindi "un pericolo la pubblica sicurezza". L'associazione in una nota pubblicata sul proprio sito riferibile alla provincia di Reggio Emilia contesta anche il rinnovo delle iscrizioni negli Atc ai cacciatori ultra settantenni e gli sconti economici a loro riservati e riporta a galla il polverone già alzato da Wwf sull'abilitazione venatoria, introdotta nel 1967. “Chi ha più di 60 anni – si legge nel testo - non ha l’ abilitazione all’uso delle armi e non ha dovuto obbligatoriamente studarsi le normative che regolano oggi la caccia”.
“Durante i nostri controlli – dichiara Monica Casalini vice-presidente delle Guardie Ecologiche di Legambiente - abbiamo riscontrato che non sempre le persone sono in condizioni fisiche tali da poter utilizzare un’ arma, alcune presentavano difficoltà nei movimenti”.
La licenza di porto d’armi a uso caccia viene rinnovata dalla Questura, che ha il compito di valutare previa certificazione medica, l'idoneità del cacciatore all'utilizzo delle armi, forse in modo più esauriente e tempestivo di quanto possa fare un'associazione ambientalista.