Dopo la diffida dell'Associazione Siciliana Caccia e Natura, anche il deputato regionale del Pdl Nino German�si schiera dalla parte dei cacciatori. Secondo il politico siciliano troppo spesso la categoria è aggredita da regolamentazioni restrittive come quelle contenute nei decreti assessoriali emanati in Sicilia che - dichiara Germanà - si pongono in totale antitesi rispetto alle previsioni contenute nella legge 157/1992.
Per esempio “si evince che il divieto di caccia lungo le rotte di migrazione – scrive Germanà - riguarda espressamente ed esclusivamente alla fascia costiera del Continente e delle Isole maggiori, Sicilia e Sardegna, e non può quindi essere altresì esteso alle Isole minori, visto che una siffatta arbitraria, anomala e ingiustificata estensione, non solo sta impedendo l’esercizio venatorio da parte di tutti coloro che hanno gi�corrisposto la tassa per la selvaggina migratoria in uno o più ambiti territoriali di caccia corrispondenti agli Arcipelaghi, ma è anche foriera di un’illecita disparità di trattamento ai danni dei residenti negli Arcipelaghi stessi che si scontreranno quindi sia con l’impossibilità di differenziare l’attività di prelievo venatorio, sia con un consistente ridimensionamento del calendario e restringimento della stagione venatoria”.
Germanà fa sua la richiesta di rimborso dell’intero ammontare della tassa regionale già versata dai cacciatori non residenti e della restituzione della metà dell’importo della tassa di concessione regionale ai residenti negli Arcipelaghi siciliani. “La causa dei cacciatori – scrive - è anche la mia causa, dettata non da un mero spirito di appartenenza e un senso di comunanza, ma anche e soprattutto dalla volontà di arginare lo strapotere e porre fine alle vessazioni del Governo regionale che continua ad abdicare al suo ruolo di Super partes proprio di ogni amministrazione che deve rendere e mettersi al servizio del cittadino, e che invece si ostina in una condotta fondata sul perseguimento di interessi particolaristici e personalistici, ed è abbarbicata sulla franosa e rovinosa parete dell’ineguaglianza”.