I consiglieri regionali del Pdl Gindiego Gatta, Pietro Lospinuso e Domi Lanzillotta hanno presentato un'interrogazione alla Regione e all'assessorato alla caccia criticando alcuni contenuti del calendario venatorio, emanato tra l'altro in ritardo. “Eliminazione della quaglia dall’elenco delle specie cacciabili in regime di preapertura, apertura della caccia per gli acquatici al 2 ottobre e non più alla terza domenica di settembre, chiusura della caccia ai turdidi e beccacce con 10 giorni di anticipo.
Secondo i consiglieri le disposizioni della Legge Comunitaria sono state utilizzate dalla Regione solo in senso restrittivo”, inoltre è stato negato l'utilizzo dei cani nel periodo che va dal 19 gennaio al 31 gennaio così come tra il primo e il 19 settembre “impedendo di fatto – scrivono i consiglieri - il recupero di cacciagione caduta in un canneto o in acqua”, non sono state concesse deroghe per lo storno.
Gli interroganti sottolineano che tutte queste mancanze causeranno ripercussioni economiche per la regione (meno rinnovi della licenza, meno cacciatori non residenti con danni anche per il settore turistico, armiero e quello della cinofilia specializzata) e chiedono pertanto le motivazioni scientifiche delle scelte intraprese e quali dati Ispra sono stati utilizzati. Si chiede inoltre come mai non si è varato il calendario entro il 15 giugno ed i motivi per cui si è portato il limite annuo a 50 allodole e 25 tortore e quaglie e infine se non ritengano di dover modificare il calendario venatorio nel maggior rispetto della legge 157/92 e della normativa comunitaria”.