"Esprimo profonda indignazione e preoccupazione per la delibera assunta dalla Giunta Regionale che ha recepito la proposta della Provincia di Forlì-Cesena sulle aree di caccia". Così il consigliere regionale del Pdl Luca Bartolini risponde alle considerazioni esposte dall'assessore Rabboni che in una nota della Regione ha parlato di regole più chiare per i cacciatori.
Anche questo punto viene contestato da Bartolini: "la Regione e la Provincia - scrive - senza consultarsi ne con gli agricoltori ne con le associazioni venatorie, ha deliberato la chiusura di diverse zone di montagna destinandole ad oasi di protezione . E dire che nel proprio simbolo di partito si definiscono Democratici. Chi risarcirà adesso gli agricoltori per i danni certi che la concentrazione in queste zone dei tanti cinghiali produrranno e che non verranno più prelevati dai cacciatori che in braccata riuscivano a tenerne contenuta la presenza?".
"Perché - conclude Bartolini - l'assessore Regionale Rabboni non dice che in diverse assemblee autoconvocate dai cittadini indignati tenutesi nella montagna forlivese tali scelte sono state duramente contestate con tanto di minaccia di ricorso al TAR come annunciato dal Comune di Bagno di Romagna sempre amministrato dal centro sinistra? Questa delibera rappresenta l'ennesima pagina buia della Regione in materia venatoria, frutto di una cultura vetero ambientalista particolarmente radicata nell'Assessorato Regionale con funzionari anti-caccia inseriti ad hoc dal PD con il chiaro intento di ridurre, di anno in anno, il numero di appassionati all'attività venatoria".
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