Chi lo ha detto che sul benessere animale i cacciatori non possano dire la loro? Come tutte le altre categorie di cittadini civili e coscienziosi, anche il mondo della caccia è attento a questo e ad altri temi che affrontano i rapporti con la natura, tanto che l'argomento è stato addirittura oggetto dell'ultimo incontro dell'Intergruppo europeo Caccia sostenibile tenutosi lo scorso 19 ottobre a Strasburgo, intitolato appunto “Il futuro della strategia UE sul benessere animale”.
Durante la riunione, presieduta dalla presidente Véronique Mathieu, si è a lungo parlato degli esempi concreti relativi alla cura con cui tutti i giorni i cacciatori in tutta la comunità europea si occupano del benessere dei loro ausiliari (oltre a cani anche falchi, furetti e richiami) ma anche delle attenzioni nei confronti del benessere degli animali selvatici. La dovuta considerazione di questo aspetto non deve però sfociare in estremismi, come ha ricordato Yves Lecocq invitando l'Unione Europea a non legiferare su questo argomento al di là di ciò che già è stato deciso nei trattati precedenti. Anche la Face ritiene che le legislazioni nazionali esistenti unite alle regole pratiche quotidianamente applicate con rispetto dai 7 milioni di cacciatori europei, siano già allineate alle reali esigenze riferibili al benessere animale e che ulteriori provvedimenti non costituirebbero un valore aggiunto nell'affrontare le reali esigenze di conservazione.
I deputati hanno richiamato anche l'attenzione sulla confusione che viene fatta strumentalmente sul tema. L'approccio ideologico diviene così in realtà un pretesto per colpire quelle interazioni uomo-animale tipiche delle culture rurali, come la caccia. Al fine di tutelare questi delicati equilibri, durante l'incontro è stato deciso l'avvio di un programma di lavoro della FACE dal titolo Man & Animal che sappia portare valide giustificazioni di tipo etiche e filosofiche a sostegno della caccia e delle altre attività connesse al mondo animale e alla loro fruibilità (gastronomia compresa).
Ovviamente il neo gruppo punterà su punti quali l'uso sostenibile delle risorse e l'utilità della gestione delle popolazioni selvatiche ma anche argomentazioni quali il diritto dei cacciatori di praticare in libertà la propria attività, che deve essere tutelata in quanto tale. A tal fine, 'Man & Animal' consulterà alcuni esperti qualificati e filosofi studiosi del rapporto uomo / animale, biologi e scienziati. Il risultato di questa ricerca - scrive la Face - potrebbe convincere i vari settori che lavorano con gli animali per formare una sorta di rete, avendo come obiettivo primario quello di promuovere il diritto dell'umanità all'utilizzo di animali in modo etico.