Con ordinanza sospensiva del 5 novembre 2010 il Tar della Calabria ha accolto il ricorso di
Wwf, Lav, Enpa, Lipu, Animalisti Italiani, Legambiente sospendendo la delibera di Giunta che ha approvato il Calendario Venatorio 2010 - 2011 in quanto, si legge nel testo "
sussistono le ragioni per l’applicazione delle misure cautelari" e "l’interesse diffuso alla protezione della fauna selvatica, di cui sono esponenti le associazioni ricorrenti, verrebbe irreparabilmente pregiudicato dall’applicazione del calendario venatorio impugnato".
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha ritenuto che il provvedimento non tiene conto "dell’esigenza di adottare le misure necessarie a mantenere le popolazioni degli uccelli, classificati dall’ISPRA in stato di conservazione sfavorevole, a livelli ecologicamente adeguati,
(discostandosi immotivatamente dai parametri tecnici individuati dall’ISPRA nei documenti del gennaio 2009 e del luglio 2010 che sono da considerare indicatori scientificamente attendibili)".
In attesa di ulterirori deliberazioni da parte della Regione, pertanto la caccia in Calabria è da ritenersi momentaneamente sospesa per le Associazioni venatorie territoriali e i presidenti degli Atc, che hanno invitato i cacciatori ad attendere la pubblicazione del nuovo calendario evitando così contenziosi a discapito di cittadini cacciatori.
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