Proprio nel giorno in cui il mondo incorona Roberto Baggio come Uomo della pace dell'anno 2010, la Brambilla a Roma chiede l'abolizione della caccia e del diritto dei cacciatori di accedere ai terreni privati spacciando l'operazione per “una battaglia di civiltà”. L'ex codino d'oro non ha mai nascosto il suo amore per la caccia e anzi, come si legge in una nota Ansa, Baggio si è sempre diviso tra il calcio (ora è presidente del settore tecnico della Figc, ruolo per cui non riceve alcun compenso), la caccia (sua grande passione, con lunghi soggiorni in Argentina dove ha una tenuta) e l'impegno umanitario per il quale è stato nominato Ambasciatore di buona volontà della Fao nel 2002 e insignito oggi del prestigioso riconoscimento Uomo della Pace al Summit dei Premi Nobel a Hiroshima per le sue azioni in favore della dignità e dei diritti umani e i contributi nella campagna di liberazione di Aung San Suu Kyi, leader politica birmana, per la costruzione di ospedali in giro per il mondo, per terremoto di Haiti.
Il World Peace Award, giunto all'undicesima edizione è nato da una convenzione tra la Fondazione Gorbaciov e il Comune di Roma ed è stato già assegnato negli anni a personalità come Bono degli U2, Annie Lennox, George Clooney, Peter Gabriel e Roberto Benigni. Il premio è stato assegnato a Baggio "per il suo impegno forte e costante alla pace nel mondo e le relative attività internazionali".
Calciatore tra i più grandi di tutti i tempi (ha giocato nelle più grandi squadre italiane), dedica gran parte del suo tempo e delle sue energie alle cause umanitarie, sostenitore convinto della dignita' umana, della tolleranza, della democrazia, e dei diritti umani. Fin da bambino mantiene fortissimi legami con la caccia che esercita ancora oggi con grande passione. Questi, cara Brambilla sono i cacciatori. Un grande cuore, una grande umanità. Pochi grilli nella testa, e nel caso di Baggio, capaci di suscitare passioni planetarie. Un consiglio, cara ministra, da estendere anche al tuo mentore: se tu avessi scelto Roby, con la O, invece degli asini di cui ti circondi (senza alcun riferimento a uomini o donne, ovviamente), il "tuo" turismo, che per la verità è anche il nostro, di tutti gli italiani, ne avrebbe ottenuto vantaggi incommensurabili, rispetto alla tua discutibile posizione sulla caccia, che altrove, ovvero nel potenziale serbatoio in cui tu dovresti andare a pescare, cioè il mondo, gode di ben altro rispetto di quello che tu ci vorresti attribuire. Basta constatare la fine che hanno fatto i referendum che i tuoi amici hanno promosso negli Stati Uniti. Risultati da partita di tennis (6-0, 6-0, 6-0) a favore dei cacciatori. |