Non è stato un giorno fortunato ieri per la ministra anticaccia. Proprio nella giornata scelta per attaccare di petto la “granitica” lobby venatoria con il movimento
La coscienza degli animali, messo in piedi utilizzando le risorse del Ministero del Turismo, tutti i giornali parlavano di lei per la sua
disdicevole abitudine di spostarsi a bordo di elicotteri dei Carabinieri, per questioni che esulano da "comprovate ed inderogabili esigenze di trasferimento connesse all’efficace esercizio delle funzioni istituzionali”, come dovrebbe essere. La notizia, caso strano, ha fatto tuonare anche il Pd: “chi paga le scampagnate in elicottero del ministro del Turismo?” hanno chiesto in
un'interrogazione perlamentare al Presidente del Consiglio i Senatori
Della Seta e Ferrante. Sempre ieri poi si è appreso che a ricevere un prestigioso premio internazionale per la pace, conferito dalla conferenza dei Premi Nobel, è stato proprio
Roberto Baggio, cacciatore appassionato e personaggio tra i più amati nel Bel Paese.
A ciò si aggiungono le considerazioni di Face Italia e Cncn sulla facilità di iscrivere nomi falsi ed indirizzi mail inesistenti al cosiddetto manifesto della coscienza degli animali tramite il sito on line, dettaglio non di poco conto, perchè vanifica i conteggi sulle adesioni degli italiani alle idee animal friendly e l'esistenza stessa del movimento visto che è proprio su quei numeri che la Brambilla fonda l'urgenza di un cambiamento culturale . Sono ancora nell'aria i malumori per la torbida vicenda dell'Aci di Milano, in cui il ministro avrebbe giocato un ruolo di rilievo facilitando l'elezione della lista del proprio fidanzato nel Cda dell'ente, per non parlare dei guai del turismo e del crollo dell'immagine del nostro paese agli occhi del mondo, dopo il cedimento della Domus dei Gladiatori a Pompei, uno dei luoghi più visitati del pianeta.
In questo quadro drammatico la Brambilla non trova niente di meglio da fare che sfogare la sua passione animalista. Non è un caso che la seconda giornata della Coscienza degli animali si sia limitata ad una piccola riunione al Museo Maxxi di Roma tra i soliti animalisti salottieri: Veronesi, Tamaro, Feltri, Zero, Lorenzetti, eccetara (non tutti presenti, qualcuno ha delegato la propria adesione). Si è tentato di ingigantire ciò che grande non è per parlare di una questione che sta a cuore solo ai più agguerriti animalisti: l'abolizione della caccia. “Oggi non è più un tabù" ha detto Michela Vittoria Brambilla secondo cui sarebbe in atto un “inarrestabile cambiamento culturale”. Si parte con un ddl che vieti l'accesso ai cacciatori nei terreni privati, abrogando l'articolo 842 del codice civile, poi si passa all'abolizione vera e propria.
Veronesi, cofondatore insieme alla ministra del movimento, l'ha sparata ancora più grossa: “gli animali – ha detto - si tutelano non uccidendoli: non mangiando più carne si possono salvare”. Che l'oncologo fosse vegetariano si sapeva, ma non che avesse la presunzione di tentare di imporre una decisione estrema e personale agli altri, Brambilla compresa, che con la vendita di cadaveri (pesci soprattutto) fa affari d'oro da una vita. I cacciatori, ha detto la Brambilla, ogni anno uccidono 2 milioni di animali. Lo saprà la Brambilla che ne vengono uccisi molti di più per alimentare le entrate delle sue aziende?