Riceviamo e pubblichiamo:
Le calamità naturali recentemente abbattutesi sul territorio italiano, manifestatesi con particolare intensità sul Veneto e sul vicentino, ci dovrebbero insegnare alcune cose importanti che potrebbero aiutarci a prevenire nuove tragedie.
Innanzitutto l’opinione pubblica e le istituzioni devono capire che la prevenzione è il modo più efficace e più economico per evitare che, ogni precipitazione più abbondante del solito, si trasformi in una calamità dalle conseguenze drammatiche per l’integrità del territorio, la tutela delle cose e l’incolumità delle persone.
Impiegare adeguate risorse per la sicurezza idrogeologica è condizione indispensabile per evitare che la collettività sia chiamata a pagare costi ingentissimi per sanare le ferite che vengono provocate dalla mancata prevenzione e dall’incuria.
Per giustificare questi interventi bisogna però riscoprire un diverso approccio a queste tematiche, avendo l’umiltà di fare tesoro delle esperienze passate, marginalizzando le posizioni ideologiche o demagogiche che hanno dimostrato negli anni la loro pericolosità.
Non è più tollerabile lasciare spazio e credibilità a chi antepone la salvaguardia delle nutrie alla sicurezza delle persone.
Non è più tollerabile che l’ideologia animal-ambientalista porti ad imbalsamare i fiumi ed i torrenti con vincoli assurdi, motivati dalla necessità di favorire il benessere di un cormorano o di una salamandra, impedendo agli enti preposti di garantire la pulizia e la manutenzione dell’alveo dei corsi d’acqua e dei loro argini.
Non è più tollerabile che ci siano delle forze politiche che, pur di racimolare qualche facile consenso parlando alla pancia o alle tasche della gente, tentano di demolire l’attività di bonifica, facendo credere che questa sia una questione prettamente agricola, ignorando che spesso dell’opera di bonifica beneficiano più coloro che vivono nei centri urbani che non coloro che abitano in campagna.
La campagna sopporta l’inondazione di qualche giorno, ma chi vive nei centri urbani difficilmente sopporta, anche solo per qualche ora, l’inondazione dei propri scantinati o delle proprie abitazioni.
L’ideologia e la demagogia hanno prodotto (e continuano a produrre) danni incalcolabili al territorio ed alle persone.
Molte delle opere necessarie alla messa in sicurezza dei centri urbani e dei cittadini sono già state progettate e sono pronte per la loro cantierabilità.
Auguriamoci che il buon senso e le competenze possano trovare spazio nell’opinione pubblica e nelle istituzioni, in modo da attuare quegli interventi che venivano normalmente eseguiti nel passato, anche se scarseggiavano le risorse finanziarie e si possedevano strumenti operativi molto meno adeguati ed efficaci di quelli attualmente a disposizione.
on. Sergio Berlato
Deputato al Parlamento europeo
Vice capo vicario della delegazione del PDL nel Partito Popolare Europeo