Un centinaio di parlamentari del suo stesso partito hanno preso posizione contro di lei, altri lo faranno a breve, ma Maria Vittoria Brambilla, fa finta di nulla e davanti alle telecamere di Sky Tg 24 ripete la solita tiritera. “I cacciatori fanno scempio di un patrimonio, la fauna, che è di tutti – dice - Sono una minoranza, non possono rivendicare tutele in spregio ai sentimenti della maggior parte dei cittadini italiani”.
Come già sottolineato in passato anche stavolta ha giustificato così il proprio "impegno" da ministro: “tra le mie deleghe vi è anche quella per il rilancio dell'immagine dell'Italia”. La cosa ovviamente non vale quando Pompei crolla di fronte agli occhi increduli degli italiani e del mondo, che immaginava che in Italia si facesse poco per il patrimonio artistico più importante del globo ma non al punto di lasciarlo andare a pezzi. O quando la nostra bella nazione viene derisa per la puzza di monnezza di Napoli. Qui la Brambilla rimane inerme, è solo il Ministro del Turismo! Ma quando si tratta di elevare l'immagine del nostro paese “in un contesto europeo dove è mutata la coscienza di rispetto degli animali e dei loro diritti” MVB c'è. Ed è in prima fila, pronta ad accogliere i turisti che vogliono testare di persona come vengono trattati cani, gatti e fringuelli nel paese della pizza e del mandolino (non della mafia, ci ha pensato lei a sconfiggerla, facendo la voce grossa con la Apple che ha dovuto cancellare la malavita da un'applicazione dell'Hi Phone).
A ricordare alla Brambilla che in realtà l'Italia in materia di caccia ha le norme più restrittive in contesto europeo è stato con forza Massimo Buconi, invitato alla trasmissione a parlare delle iniziative anticaccia della ministra, precisando che le sole specie cacciate sono quelle considerate in buono stato di conservazione.
Contro di lei e il suo ddl che vuole l'abolizione dell'articolo 842, anche quasi tutta la Lega (Martini esclusa): “Il ministro Brambilla – dichiara Lorenzo Bodega, vice presidente del suo partito in Senato - lasci stare i cacciatori e pensi di più alle questioni che riguardano il suo ministero. I cacciatori e la caccia sono una risorsa del nostro territorio. Chiederne l'abolizione o limitarne fortemente l'azione significa non rispettare chi mantiene viva un'attività che fa parte delle nostre tradizioni”. “Forse il ministro Brambilla – continua Bodega - farebbe bene a pensare alle migliaia di famiglie e alle imprese che vivono grazie alla caccia e al suo indotto. I cacciatori noi li conosciamo, il ministro Brambilla evidentemente no. Sono i primi a voler confrontarsi per migliorare un settore di cui si parla troppo spesso a vanvera”. “Mi permetto di darle un suggerimento – conclude -: visto che Brambilla viene come me da Lecco, faccia un giro per i nostri boschi. Scoprirebbe così che i boschi sono puliti laddove ci sono i cacciatori”.