Un progetto della Provincia di Genova promette di dare vita ad una vera e propria filiera del cinghiale in Valle Scrivia grazie ad un punto di stoccaggio e vendita delle carni dei selvatici prelevati nell'entroterra che potranno essere vendute dagli stessi cacciatori.
Per incentivare la vendita di questa carne di primissima qualità, a impatto zero sull'ambiente si è dato il via ad un lavoro collettivo che ha visto impegnati diversi soggetti: Asl3, Asl4, il servizio veterinario ligure, la polizia provinciale e le associazioni agricole del territorio. Il progetto, spiega l'Assessore alla caccia Piero Fossati, "si pone tre obiettivi, tutti estremamente importanti: il controllo delle carni, per ora appannaggio dei soli cacciatori, anche se esperti, quindi un controllo della sicurezza e delle condizioni igieniche del consumatore, l’abbattimento del mercato nero, con un giro d’affari su 9 mila tonnellate di capi abbattuti annualmente nel territorio della provincia e l’eliminazione del bracconaggio. Credo che procedere su questi tre punti sia un dovere primario. Del resto la caccia non è illegale, c’è una legge nazionale che la permette. Io per altro non sono cacciatore e, anzi, amo molto gli animali”.