La decisione della Corte Costituzionale che di fatto impedisce l'accesso nelle aree contigue dei parchi regionali ai cacciatori iscritti all'Atc (ma non a quelli residenti), ha agitato le acque in regione facendo tornare a galla la proposta leghista di abolire gli enti parco regionali, in quanto inutili e dispendiosi.
Lo ribadisce oggi il consigliere regionale leghista Francesco Bruzzone: "Alcuni parchi naturali - dice - quali l'Antola, l'Aveto e il Montemarcello-Magra, dalla loro istituzione ad oggi non hanno portato alcun tangibile miglioramento ambientale, faunistico, paesaggistico, turistico o agricolo. Al contrario – ribadisce - sono invece ben tangibili gli esborsi di denaro pubblico a favore di questi Enti", cosa che assume particolare rilevanza in tempo di crisi.
Di parere diverso l'assessore regionale alla caccia Renata Briano, secondo cui “i parchi vanno fortemente sostenuti perchè costituiscono un investimento altamente remunerativo dal punto di vista ambientale ed economico per le comunità locali e per la Liguria nel suo complesso”. Secondo la Briano l'esito della sentenza rischia di vanificare gli equilibri raggiunti a fatica in questi anni, messi in discussione da chi – sottolinea l'assessore - “è a priori contro ogni forma di attività venatoria”. "A questo punto - conclude l'assessore - sono necessari provvedimenti urgenti in accordo con gli enti parco, le province e il mondo venatorio, per evitare che venga rimesso in discussione quell'equilibrio e che si riporti indietro il percorso finora compiuto grazie alla buona volontà di tutti".