Riceviamo e pubblichiamo:
E' naturale che in un Partito liberal democratico ed interclassista come il Pdl vi possano essere diverse opinioni su vari argomenti tra cui anche quello sulla caccia. Ma poi, alla fine, deve uscire un orientamento ufficiale del Partito al riguardo, una scelta di campo quindi a favore o contro l'attività venatoria.
Il cittadino elettore deve sapere con chiarezza quali sono gli orientamenti dei Partiti su temi importanti quali: la politica industriale ed economica, il wellfare, la salute, il lavoro, etc etc.
Il cittadino italiano, deve inoltre essere posto nelle condizioni di sapere come la pensano i vari Partiti su: il nucleare, l'alta velocità, le infrastrutture, e non ultima anche la caccia.
ACL pertanto richiede che il Pdl si pronunci a livello politico in maniera ufficiale e con i fatti su una materia che con l'indotto interessa 1 milione e 500 mila elettori.
ACL ricorda infine al PDL che nel Programma di Governo vi è la modifica della legge 157/92 sulla caccia, per armonizzarla al resto d'Europa. Tale modifica giace nelle sabbie mobili ed impantanata com'è di fronte all'inerme Sen. Orsi, relatore in Commissione, anche in relazione ai numerosi "animal friendly" che preferiscono immolare il proprio Partito di fronte ad un esito elettorale incerto e di cui i cacciatori italiani potrebbero essere l'ago della bilancia.
UFFICIO STAMPA ACL