Dopo il no dei 92 senatori e del Ministro Galan alle iniziative anticaccia, sono in molti nel Pdl a non digerire le posizioni del Ministro Brambilla. Secondo quanto riferisce il deputato Carlo Nola "centinaia di parlamentari stanno scrivendo a Silvio Berlusconi per chiedere chiarezza su questo tema, ovvero per sapere se il programma elettorale sia un impegno sottoscritto sul proprio onore o carta straccia per accendere il fuoco". A questa levata di scudi seguirà probabilmente (è Nola a dirlo) la richiesta alla Direzione Nazionale del partito di un pronunciamento sulla linea politica decisa sul tema.
Ad accendere la miccia sono state le ultime parole della Brambilla riguardo ad una ipotetica svolta anticaccia del Governo dopo l'impugnativa di tre leggi regionali in tema di caccia. Il fatto ha suscitato reazioni a catena tra i banchi dei parlamentari che non si ritengono allineati alle posizioni animaliste della ministra.
“Il Ministro Brambilla - ribadisce Nola - non ha alcun titolo per intervenire in materia venatoria, né come Ministro, in quanto si dovrebbe occupare di Turismo, né come Dirigente del PdL. Rimangono legittime le posizioni personali ma, secondo Nola non possono essere diffuse tramite "la grancassa ministeriale, i comunicati e gli addetti stampa che le sono riconosciuti per gli altri ruoli".
Proporre il divieto di accesso dei cacciatori nei fondi privati, secondo il deputato non è affatto un esempio di equilibrio visto che relegherebbe l’attività venatoria nelle aziende private, così come non è certo una bella pagina quella scritta con l’impugnativa del Governo (al quale non sembra estranea la Ministra) delle Leggi Regionali sulla cattura dei richiami vivi, scritte in scrupolosa osservanza delle Direttive Europee e mai impugnate in precedenza neppure dai Governi di sinistra.
"La nostra pazienza è finita - chiude Nola - molti parlamentari si sono stufati di essere considerati solo dei portatori d’acqua, richiesti a gran voce in campagna elettorale di prestare la propria faccia e la propria credibilità per prendere i voti per poi essere “sputtanati” impunemente da chi crede di poter raccattare simpatie ambientaliste giocando a chi la spara più grossa".