A commento del dibattito di questa mattina ad Agorà (rai 3), il Senatore
Valerio Carrara (Pdl) risponde alle esternazioni della Poggi che durante la diretta "ha messo persino in discussione i
danni causati dalla fauna selvatica": "ignoranza o malafede?" si chiede il Senatore che ricorda come la
presenza massiccia sul territorio dei cinghiali sta causando gravi danni all'agricoltura". "Che dire poi dei danni causati dalle
nutrie? - continua Carrara - Ne sanno qualcosa gli abitanti della Regione Veneto e di altre Regioni colpite dalle
recenti alluvioni, causate anche dai cunicoli scavati da questi animali con gravi danni agli argini dei fiumi e dei torrenti. Non sono da sottolineare, altresì, i danni causati dai
piccioni domestici e dai corvi nonché dalle volpi che, come è noto, sono portatori di gravi malattie per l'uomo, dalla leucemia alla rabbia".
"Di fronte a questa ennesima provocazione - scrive Carrara - sarebbe opportuno che i cacciatori italiani valutassero
l'opportunità di uno sciopero delle doppiette. Mi riferisco a quei cacciatori che praticano la caccia al cinghiale e in particolare a quelle squadre di volontari che, per contenere quelle specie dannose che ho citato, si prodigano nel loro abbattimento. Questa pratica ha tutte le caratteristiche di un
impegno sociale e disinteressato nei confronti della comunità".
Se questi "volontari" incrociassero le braccia e si astenessero per un certo periodo dal prelevare queste specie, dannose e pericolose, emergerebbe in tutta la sua gravità il fenomeno dei danni causati dalla proliferazione di questi animali alla collettività stessa.
Forse è giunta l'ora di passare dalle parole ai fatti secondo il Senatore. "Allora- conclude - forse qualcuno verrebbe, una volta tanto, a perorare il nostro impegno e a pregarci di continuare nella nostra opera che è un vero e proprio sostegno sociale. Si porrebbe così fine a questo delirio mediatico in cui tutti si sentono autorizzati a condannare l'esercizio venatorio, e gettare discredito e fango, contro una categoria di cittadini onesti che è stanca di essere presentata all'opinione pubblica quasi si dovesse vergognare di professare la propria passione".