Per Arianna Da Rimini, giovane impiegata di Bellaria, è stato subito amore. Da quando il suo fidanzato, cacciatore da oltre vent'anni e una famiglia di soli cacciatori, le ha parlato della sua passione, Arianna è stata completamente conquistata. Prima di conoscerlo, racconta Arianna, intervistata dalla nostra redazione, “della caccia avevo un parere negativo” come la maggioranza delle persone che di questa attività sa poco o nulla.
“Da quando mi ci sono avvicinata – spiega – ho capito invece che è un mondo meraviglioso, completamente diverso da quello che solitamente vogliono far credere i nostri nemici, che in parte avevano convinto anche me”.
Ora la caccia, anche se la pratica solo da due stagioni, è parte importante della sua vita “sono appassionata della vagante – dice – e mi piacerebbe diventare una brava lepraiola”. E dei cacciatori che ne pensa? “Di quelli veri che siano delle persone molto sensibili”, discorso diverso per i bracconieri, che cacciatori non lo sono per definizione, e per certi (per fortuna pochi) sbruffoni che hanno la licenza ma che non sempre incarnano l'etica del buon cacciatore.
Arianna è fermamente convinta che la caccia possa davvero aiutare la società a risolvere i suoi problemi legati all'ambiente. O meglio, “potrebbe se solo ce ne dessero l'opportunità”. Come? Semplice “lasciando la gestione del territorio direttamente ai cacciatori che in più occasioni hanno concretamente dimostrato di saper affrontare problemi altrimenti irrisolvibili”.
“Essendoci passata personalmente -aggiunge infine Arianna – so per certo che è l'ignoranza a fare i maggiori danni al nostro mondo. Per questo credo che è necessario fare qualcosa per fermare la falsa informazione televisiva soprattutto sulla caccia e per promuovere invece la caccia vera per fare sapere a tutti, così come ho scoperto io, che la caccia è una passione meravigliosa”.