Con l'inserimento del reato di “turbativa, di ostacolo ed impedimento agli atti di caccia e pesca” nel Codice penale si punta a seri provvedimenti nel caso di disturbo all'atto venatorio e piscatorio, con multe fino a 2 mila e 400 euro e il carcere per un anno. E' quanto prevede il disegno di legge presentato in Senato da Valerio Carrara e appoggiato da Pdl, Fli, Udc e Lega Nord.
“I cacciatori e i pescatori – ha spiegato Carrara - pagano ogni anno una tassa di concessione statale ed una regionale ed è giusto che lo Stato assicuri loro la possibilità di esercitare l’attività, peraltro autorizzata attraverso apposite licenze”. Senza dimenticare che “per poter svolgere l’attività venatoria occorre avere particolari requisiti psico-fisici e conseguire un’abilitazione tecnica, non facile ad ottenersi, rilasciata dalle strutture pubbliche competenti”.
“Ecco perché - sottolinea Carrara - occorre introdurre nel codice penale una norma, con valenza deterrente, che valga a rendere effettiva la tutela dell’ordine e della tranquillità che potrebbero essere turbati e messi in pericolo dal ‘contatto’ con sedicenti amanti della natura, determinati a disturbare o ostacolare l’attività venatoria”.
Sulla scorta di quanto avviene nella vicina Francia, il reato di turbativa, ostacolo e impedimento alla caccia può essere punito con l’arresto fino a 6 mesi o, in alternativa, con un’ammenda fino a 1.200 euro per una persona singola, se si tratta dell'opera di un gruppo la pena aumenta e si rischia di finire in galera per un anno, pagando, questa volta obbligatoriamente, una multa che può arrivare fino a 2mila 400 euro.