La caccia guadagna consensi in Umbria e Toscana, dove i cittadini “vicini” all’attività venatoria (tramite amici e famigliari) sono il 58 per cento, più della media nazionale. E' quanto emerge dalla presentazione dei dati regionali di Astra Ricerche sugli Italiani e la caccia commissionata dal Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN) e da Face Italia, che conferma la maggioranza positiva schierata a favore di una caccia responsabile e sostenibile (54%) ma anche una forte mancanza di conoscenza sui limiti e sulle norme da parte dei non-cacciatori: solo il 44 per cento degli umbri e dei toscani (il dato nazionale è 45%) è ben conscio delle normative ad essa collegate. Anche nella popolazione di Umbria e Toscana si rileva, purtroppo, ancora scarsa la conoscenza dei limiti che regolano questa pratica tra i non cacciatori: solo il 44% degli umbri e dei toscani (il dato nazionale è il 45%).
Nella sala del Consiglio Regionale umbro, che ha ospitato il primo appuntamento dell'iniziativa promossa da Cncn, le associazioni venatorie riunite della Face e l'Intergruppo Parlamentare “Amici del Tiro, della Caccia e della Pesca”, il sociologo Enrico Finzi ha illustrato i dati della più approfondita indagine sociologica mai svolta finora su questo tema (un campione di 2200 persone). “Appare chiarissimo che, - ha sottolineato il sociologo Enrico Finzi - qualora la pubblica opinione fosse resa largamente edotta del fatto che in Italia non è consentita la caccia ‘selvaggia’, il favore per l’attuale attività venatoria, in quanto responsabile e sostenibile, crescerebbe in misura consistente”.
L'importanza dell'incontro è stata sancita anche dalla vicinanza manifestata dal Ministro Galan. “Il problema – ha dichiarato - non è caccia-si o caccia-no, abolirla in Italia significa infatti solo abolirla per chi non ha i mezzi per andarla a praticare all’estero visto che si pratica in tutto il mondo. Il problema è che va fatta bene, la legge che la regola è troppo vecchia e presenta norme ormai poco comprensibili. Ci vorrebbe una nuova caccia e una revisione europea delle norme e dell’elenco delle specie cacciabili, soprattutto ci vorrebbe il buon senso di tutti”. Per il Presidente dell'Intergruppo parlamentare Amici del Tiro, della Caccia e della pesca, Luciano Rossi “finora della caccia si è parlato poco e male, nel senso che chi lo ha fatto spesso non conosceva affatto l’attività venatoria” per questo considera i dati di Astra Ricerche “illuminanti, sia sul favore per la caccia ben più alto di quanto da più parti si voglia far credere sia sulla obiettiva scarsa conoscenza in merito ai limiti e alle norme che la regolano”.
“I tour regionali, che partono proprio da Perugia con l’appuntamento del 26 novembre, - hanno dichiarato i promotori dell’indagine CNCN e FACE Italia - vogliono essere un contributo a questa evidente mancanza nel panorama dell’informazione nazionale e locale. Andando tra la gente, facendosi vedere e conoscere anche attraverso la più ampia e approfondita ricerca sociologica in materia mai condotta, i cacciatori italiani puntano a contrastare l’immagine distorta che finora, per comodità o per precisa volontà, ha sempre trovato più spazio nell’immaginario collettivo”.