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Diana di ottobre troviamo un'interessante intervista al ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia in cui vengono toccati alcuni punti fondamentali di questioni calde legate al mondo venatorio. Alla domanda posta dal giornalista Pierfrancesco De Robertis su cosa possono fare insieme governo e cacciatori per rivalutare la caccia come risorsa, il ministro risponde portando a galla il tema cruciale dell'unità delle associazioni venatorie: “Le proposte sono certamente più forti se sono unitarie. È per questo che dai rappresentanti dei cacciatori mi aspetto concordia anche a livello associativo”. Secondo il ministro la divisione delle associazioni venatorie “è superabile se si vuole arrivare a cambiare veramente qualcosa. Credo che a nessuno piaccia parlarsi addosso e stagnare in posizioni di confusione. Serve il contributo di tutti. Le scelte non si fanno da dietro una scrivania.” E ancora “[....]I cacciatori vogliono essere garanti dell'integrità del territorio. È il momento di comunicarlo e di dimostrarlo. Ma bisogna che le associazioni venatorie per prime credano in una strategia condivisa che metta ordine nella normativa “.
Zaia ha parlato anche delle strategie future del ministero “Personalmente mi impegnerò per una migliore regolamentazione del regime dei divieti , soprattutto di quelli che sfuggono alla chiarezza normativa”. A proposito di leggi interessante anche il passaggio sulla 157/92. Alla domanda di De Robertis “che giudizio dà di quanto è stato fatto, e che cosa c'è ancora da fare?” Zaia risponde: “La normativa vigente sulla caccia non è tutta da buttare, ma dobbiamo essere più chiari nella formulazione delle norme per non prestare il fianco alle interpretazioni interessate ed ai bizantinismi. Il Governo ci sta lavorando, ma le eventuali modifiche della L. 157/92 dovranno puntare a garantire strumenti applicabili di gestione e controllo del territorio. Non bisogna aggiungere altri strumenti vessatori per i cacciatori ma nello stesso tempo bisogna muovere in direzione della trasparenza nella gestione e nei bilanci degli ambiti territoriali di caccia”.