Venerdì scorso la
Federcaccia Toscana ha incontrato i rappresentanti regionali di PD, PDL, Lega Nord e UDC per rappresentare tutta l’urgenza che rivestono le questioni poste dalla piattaforma messa a punto dall’Associazione Venatoria: un contributo positivo per superare il clima di tensione alimentato da decisioni e mancate decisioni che sembrano convergere in un disimpegno della politica e delle istituzioni verso il governo delle politiche faunistico venatorie.
Fitta l’agenda presentata nel corso degli incontri: in evidenza, tra le altre, la richiesta di avviare, in tempi utili e dunque già a partire da gennaio, le procedure per i provvedimenti di prelievo in deroga, sia per la prevenzione dei danni all’agricoltura che per le cacce tradizionali, impegni puntuali sulla conferma dell’attuale Calendario Venatorio nella prossima stagione venatoria, atti concreti per l’attuazione del processo riformatore, avviato in Toscana e da riprendere sul piano nazionale. Tra le criticità segnalate la questione del piano del Parco delle Apuane per un approccio che non riduca le aree destinate alla caccia.
La Federcaccia, al termine, ha preso atto della disponibilità espressa dai rappresentanti delle forze politiche, ma attende adesso partiti ed istituzioni alla prova dei fatti. Prima verifica, la mozione della Commissione Agricoltura del Consiglio per il reinserimento dello storno nell’elenco delle specie cacciabili: se non integrata dalla richiesta dell’emanazione di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri urgente, per l’inclusione di questa specie nell’art. 18 della L.157/92 a titolo sperimentale per due anni, nelle more della conclusione dell’iter in atto presso l’Unione Europea, rappresenterebbe un atto di puro formalismo, un passo indietro rispetto a quanto sollecitato dalla stessa Conferenza Stato Regioni.