L'assessore regionale alla caccia in Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, ha risposto all'interpellanza dei consiglieri del Pdl Luca Bartolini e Gianguido Bazzoni riguardo alla possibile inclusione della Tortora dal Collare tra le specie oggetto di prelievo venatorio. "La decisione di non inserire la Tortora dal Collare tra le specie cacciabili – scrive l'assessore Rabboni - è stata assunta alla luce del parere dell'Ispra che ha richiamato l'incidenza relativa in termini di danni arrecati da questa specie".
"Il teatrino degli stop and go della caccia in deroga è imputabile - ha detto l'assessore - alle acclarate inadempienze del Governo italiano. L'unica strada per superare l'attuale situazione è infatti rappresentata dalla modifica dell'allegato II della Direttiva 2009/147/Ce, che non consente il prelievo venatorio dello storno in Italia. La richiesta, fino ad ora, è stata presentata alle competenti strutture comunitarie dal solo Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali e mai dal Governo italiano nel suo insieme, come la Commissione si attende”.
“A seguito di questa situazione - ha rilevato Rabboni - la Corte di Giustizia dell'Unione europea, con sentenza del 15 luglio scorso, ha sancito il mancato rispetto, da parte dell'Italia, degli obblighi ad essa incombenti della citata Direttiva, ed ha condannato il nostro Paese al pagamento delle spese, ivi comprese quelle relative al procedimento sommario". Luca Bartolini, nella replica – si legge nella nota della Regione - ha ricordato le centinaia di migliaia di euro di danni provocati agli agricoltori dalle specie non cacciabili. "Meglio pagare le sanzioni - ha detto Bartolini - che pagare gli enormi danni agricoli arrecati ai nostri territori".