Continuano i contrasti nel Pdl sulla questione caccia. Questa volta a creare scompiglio è la riforma sulla legge regionale piemontese proposta dall'Assessore all'Agricoltura Claudio Sacchetto (Lega Nord) e dal presidente della terza commissione Gianluca Vignale del Pdl, affatto piaciuta ai deputati pidiellini Manuela Repetti e a Gianni Mancuso, che si dicono basiti per la possibilità di aprire la caccia contenitiva nei parchi.
"Non si capisce - dichiarano i due - come possa la Regione legiferare in un campo che esula dalle proprie competenze". Anche perché, ribattono,"la fauna selvatica appartiene al patrimonio indisponibile dello Stato", cosa che tra l'altro garantisce l'accesso dei cacciatori nei terreni altrui, norma attaccata da altri esponenti dell'area animalista. Altro punto contestato è la modifica che consentirebbe l'afflusso di cacciatori da altre regioni. "Non si capisce - scrivono Repetti e Mancuso - perché il Piemonte possa essere artefice di un percorso normativo caratterizzato da eccessive forzature e senza alcuna possibilità attuativa".
"La riforma non è in contrasto con la legge nazionale - ribattono i due relatori sul quotidiano La Stampa - I cacciatori - spiegano - sono chiamati a collaborare ai piani di selezione programmati". "Il testo - fa sapere l'Assessore Sacchetto - è stato predisposto proprio tenendo in considerazione la legge nazionale».
La proposta di legge, appena presentata in Commissione, sarà oggetto nei prossimi mesi delle opportune consultazioni con l'obiettivo di arrivare in Consiglio Regionale per l'approvazione definitiva entro l'inizio dell'estate prossima. Ma il testo non avrà vita facile. I gruppi di opposizione (Sinistra Ecologia e Libertà in testa) si dichiarano pronti ad ogni mezzo per fermare la riforma, "comprese tutte le forme di ostruzionismo praticabili" ha dichiarato Monica Cerutti, capogruppo di Sel, secondo cui la caccia "è un discutibile passatempo in costante calo di consensi e partecipanti".