“Al sindaco Franco Gussoni del comune di Pontremoli (MS) interessa piu’ la porta nel Parco dell’Appennino che mantenere le promesse elettorali fatte ai cittadini che lo hanno eletto alla guida del comune”. Così Caccia Ambiente commenta la presa di posizione di Gussoni rispetto alla richiesta avanzata da due consiglieri, Bertocchi e Biondi, di far entrare il comune nel Parco Nazionale dell'Appennino, così come per altro richiesto dal Presidente del Parco, Giovannelli, dopo l'ingresso da parte del comune di Bagnone.
Per Caccia Ambiente l'operazione servirebbe solo a sperperare denaro pubblico senza alcuna ricaduta positiva sul territorio, come spesso avviene aderendo agli enti parco. Carrozzoni politici – scrive Caccia Ambiente - per tenere in vita quel clientelismo che serve tanto ai partiti che amministrano quei comuni e provincie di dove ricadono i Parchi , per poi averne un ritorno in termini di voti all’atto del rinnovo dei consigli comunali e provinciali”. “Vi e’ poi – scrive Caccia Ambiente - un altro aspetto negativo di questi ampliamenti dei Parchi: sono zone di divieto (anche per la raccolta dei funghi e frutti del sottobosco) che servono per la riproduzione dei cinghiali che sconfinano nel periodo di caccia solo la notte per rientrarvi all‘imbrunire del giorno, con tutto quello che comporta (danni ingenti ai contadini) per chi vive di agricoltura”.
“I cacciatori – si legge ancora nel testo - e non solo, sono stufi di tutti queste zone anticaccia (39 divieti piu’ i Parchi) le quali fanno la parte del leone sul restante territorio provinciale oramai quasi tutto vincolato e impraticabile per l’attività venatoria”. Caccia Ambiente fa inoltre sapere che sta valutando la possibilità di indire un referendum popolare provinciale per ridimensionare i Parchi”.