A pochi giorni dalla sua elezione a Presidente del Consiglio Regionale della Federcaccia siciliana, Giuseppe La Russa interviene sulla difficile situazione della caccia in Sicilia. Martedì 14 dicembre è infatti previsto il pronunciamento del Tar di Palermo sui due ricorsi presentati da Legambiente e altri. Nella peggiore delle ipotesi, scrive La Russa, "potremmo avere l'ennesimo decreto nel tentativo di farci chiudere l’annata venatoria". Il neo presidente ritiene assurdo che ad oggi gli organi preposti non abbiano ancora approntato gli atti necessari per dare certezze ai cacciatori che si trovano a non poter esercitare la propria passione pur avendo pagato per farlo. Per non parlare dei danni inferti al comparto turistico – venatorio per i tanti provenienti da fuori regione che hanno dovuto disdire le prenotazioni. Altro punto sottolineato da La Russa è il mancato rispetto del 30 per cento di territorio da destinare alla protezione della fauna. A tal proposito la Federcaccia Sicilia assieme al Consiglio Siciliano della Caccia di Michele Pizzuto , i Liberi Cacciatori Siciliani di Stefano Privitera , ANCA di Vincenzo Salamone, si opporrano al TAR contro l’istituzione del Parco dei Monti Sicani in qunto toglierebbe ulteriore territorio alla caccia.
"La Federazione Italiana della Caccia - si legge in una nota del Presidente - in merito a queste inadempienze-incongruenze, e per dare nel futuro certezze ai cacciatori isolani, si farà parte diligente per far si che quanto necessario venga ad essere approntato e che il Piano Regionale Faunistico Venatorio assieme a Vas, Via, Zps e Sic diventino realtà e per fare questo metterà a disposizione la competenza degli esperti tecnico- scientifici dell’Ufficio Avifauna stanziale e migratoria".