La Provincia di Bergamo ha dato il via ad un progetto di riqualificazione faunistica per il consolidamento delle popolazioni indigene di alcune specie di fauna selvatica stanziale. Si è iniziato con la liberazione di 120 esemplari di lepre europea nelle zone di ripopolamento e cattura dell'Atc Pianura Bergamasca, il primo degli interventi previsti da un accordo triennale con la Provincia di Mantova per ricostituire popolamenti naturali e stabili della specie nelle zone più vocate e più interessanti dal punto di vista faunistico – venatorio e ambientale. Il progetto prevede l'immissione di 120 lepri (catturate nelle zone di ripopolamento di Mantova) l'anno fino al 2012.
"L'obbiettivo della Provincia di Bergamo è, in primo luogo, quello di recuperare le Zone di ripopolamento e cattura istituite attraverso il piano faunistico venatorio provinciale alla loro funzione istituzionale” - ha precisato l'Assessore Provinciale alla Caccia Alessandro Cottini - "che è quella di produrre fauna selvatica stanziale destinata al ripopolamento del territorio agro-forestale. Il progetto di riqualificazione faunistica naturalmente non si esaurisce con il ripopolamento delle aree protette della pianura bergamasca , ma riguarderà l'intero territorio provinciale e più specie faunistiche”.
E' prevista l'immissione di altre 150 lepri di provenienza est europea da destinare alle aree protette del territorio collinare e alpino e di 1000 esemplari di pernice rossa all'inizio della primavera "che andranno a consolidare – ha detto Cottini - le popolazioni autoctone di questo galliforme nella fascia collinare e pede-montana”.
Il calendario venatorio bergamasco conteneva quest'anno alcune novità regolamentari che miravano a una più oculata gestione della piccola selvaggina, ritenuta in difficoltà per via della rarefazione dei popolamenti stabili. L'impegno del Settore Caccia provinciale è quello di ricostruire quindi il patrimonio faunistico rappresentato dalle specie maggiormente cinegetiche, partendo appunto dalla lepre europea.