Alberto Garavaglia, 25 anni di Bernate Ticino (MI) parla della caccia come un'esperienza difficilmente descrivibile, “un'emozione unica”, non paragonabile a qualsiasi altra attività. E' per questo che considera l'arte venatoria da sempre in cima alle sue passioni, al punto che vorrebbe un giorno diventare cacciatore per professione, lavorando magari per le associazioni venatorie. Cacciatore lo è diventato seguendo le orme del padre: fin da piccolo, ci spiega aderendo al progetto BigHunter Giovani, lo ha seguito a caccia imparando gradualmente a conoscere la natura e i suoi segreti.
Caccia prevalentemente la selvaggina da penna con il suo Axel, un bellissimo drahthaar maschio e pensa che il cacciatore rispettando le leggi, il silenzio venatorio e i periodi ideali definiti dai criteri scientifici, contribuisca in modo concreto alla salvaguardia dell'ambiente.
Ecco come racconta la sua prima lepre: “mattinata vuota, nulla di che, i cani stanchi, e pure noi, cosi ritorniamo a casa per pranzo. Dopo un paio d'ore chiedo a mio padre di tornare a fare un giro ed usciamo. Io parto alla destra del grano col mio Axel, mio padre a sinistra con la figlia Darma. Ad un certo punto Axel inizia a guidare a testa bassa, per 100 metri, poi fa per fermarsi... ED ECCO CHE SALTA LA LEPRE. Parte con dietro il cane, non posso sparare, poi ad un tratto svolta di colpo a destra, è a tiro, sparo, e fa una bella capriola. UN'EMOZIONE UNICA!!!".
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