La caccia è un’attività di presidio del territorio. Lo sostiene il Consiglio comunale di Marradi (FI) che all’unanimità ha approvato un ordine del giorno a difesa dell’attività venatoria e del mondo rurale, nel quale si stigmatizzano le posizioni anticaccia del ministro Brambilla. All’Amministrazione comunale si chiede di “continuare a promuovere e sostenere anche attraverso un’ulteriore campagna istituzionale la conoscenza e l’utilità delle attività rurali, caccia compresa, come peraltro già fatto in passato con l’organizzazione del convegno sulla caccia svolto nel Teatro degli Animosi lo scorso luglio”.
Le attività rurali “non svolgono solo un primario ruolo economico ma ricoprono anche un importante valore sociale - sottolinea il Consiglio comunale -, che per chi lo vive diviene spesso uno stile di vita che lega al territorio e porta ad adoperarsi in prima persona e solitamente gratuitamente o addirittura a proprie spese ad occuparsi della gestione del territorio”.
Per il Consiglio comunale provvedimenti di abolizione o restrizione della caccia porterebbero “ricadute negative, anche per le zone e le attività rurali e quindi anche nella manutenzione della montagna, per la gastronomia, per tutta la filiera dell’allevamento e dell’agricoltura, per il controllo di alcune specie dannose e invasive che arrecano danni all’agricoltura e all’ambiente”.
(Provincia di Firenze)