Il Piano faunistico appena approvato dalla Giunta provinciale di Trento contiene nuove misure per tutelare specie considerate in regressione numerica a causa delle interazioni con l'uomo e delle modificazioni climatiche e ambientali. In generale il nuovo strumento di pianificazione ha lo scopo principale di tutelare la fauna presente in Trentino, senza peraltro trascurare gli importanti temi legati al suo possibile "utilizzo sostenibile".
"Un occhio di riguardo - ha ricordato il Presidente Lorenzo Dellai - e' stato dato alle specie piu' 'a rischio". Tra queste i tetraonidi, gruppo al quale appartengono alcune specie in forte regresso sull'Arco Alpino compresi il gallo cedrone e la pernice bianca. Per quest'ultima il piano ha adottato come indirizzo tecnico quello della sospensione della caccia, da confermare alla luce di verifiche triennali.
Il piano ha affrontato anche i difficili temi legati a specie come il muflone e il cinghiale che, pur non essendo assolutamente a rischio di estinzione, pongono seri quesiti per le problematiche legate alla loro presenza sul territorio. Per questi grandi mammiferi - si legge sul sito della Provincia - come per gli altri ungulati caratteristici delle montagne del Trentino, il piano ha voluto confermare i criteri di gestione già adottati negli scorsi anni da parte dell’Amministrazione provinciale, introducendo alcune proposte operative utili a perfezionarli. Ad esempio è stato confermato il sistema di deleghe all’ente gestore della caccia, per quanto riguarda gli ungulati, avallando quindi la bontà delle scelte operate nel passato.