Riceviamo e pubblichiamo:
Ancora una volta alcuni vigliacchi hanno danneggiato pesantemente alcuni capanni da caccia sul Monte Maddalena fra i comuni di Nave e Brescia.
Purtroppo non è la prima volta che i cacciatori subiscono questi vili danneggiamenti ed è doveroso da parte nostra esprimere la massima solidarietà possibile agli amici in questione per far emergere questa triste situazione a tutta l’opinione pubblica.
La rabbia non è principalmente legata al furto subito ( utensili di vario genere ed altre cose di maggio valore economico ) o alla rottura di alcune parti dei capanni e cascine stessi bensì alla mancanza totale di rispetto verso quelle persone che con enorme passione e sacrificio mantengono vivi veri e propri monumenti artistici ambientali.
E’ bene ricordare a tutti che i capanni da caccia nel territorio bresciano ( così come avviene in molte altre zone sul suolo italiano ) sono gestisti in modo meticoloso dai cacciatori con un duro lavoro di pulizia, gestione e mantenimento ( taglio dei prati, potatura delle piante e piantumazione delle stesse, pulizia dei sentieri, vari accorgimenti estetici etc ) abbinata ad enormi sacrifici fisici ed economici per rendere queste oasi vere e proprie opere d’arte tra i boschi e le pianure.
Attualmente le uniche zone pulite e transitabili in montagna sono gli appostamenti fissi di caccia con i loro sentieri abbinati, inoltre le tradizionali malghe ed i prati adiacenti a cascine di montagna, la gestione del bosco e del territorio in prima persona, praticamente un lavoro fatto dai cacciatori a beneficio anche della collettività.
“ Non possiamo minimamente tollerare che questa splendida cultura venatoria subisca continuamente atti vili e vergognosi – dichiara Andrea Trenti, responsabile nazionale cacce tradizionali Anuu e presidente della sezione locale - continueremo a testa alta nella difesa delle tradizioni venatorie simbolo di una cultura rurale che rivendica con orgoglio un insieme di valori veri necessari per migliorare la società in cui viviamo.”
Questi atti di vandalismo sono la risposta all’attività svolta dai cacciatori locali? Le pulizie ambientali, la solidarietà, il volontariato, il lavoro sul territorio, i momenti di confronto, la valorizzazione della caccia e le feste meritano questo atteggiamento?
Se la risposta di qualcuno è il vandalismo la nostra reazione non si limita a denunciare l’accaduto bensì ad alzare la testa e ripartire con un rinnovato entusiasmo nella nostra splendida passione venatoria.
E’ difficile trasmettere lo stato d’animo degli amici cacciatori alla gente comune un continuo lavoro ed una grande passione infranta da questo nuovo danneggiamento subito e gli occhi lucidi per questa mancanza di rispetto sono il nostro stimolo nel rivendicare con estrema forza il rispetto per la nostra storia.
“ Saremo idealisti e forse un po’ “Don Chisciotte” – conclude Andrea Trenti - ma vogliamo costruire un futuro che valorizzi la nostra cultura e tradizioni, i nostri valori, perché rappresentano un bene per tutta la società civile che non può permettersi di sacrificare la ruralità per una moda metropolitana imperante sottoposta ad un falso ambientalismo lontano dalla volontà popolare di chi vive realmente e storicamente il proprio territorio”.
Con questa lettera sappiamo di non risolvere il problema, è comunque un gesto doveroso verso gli amici colpiti ed un tentativo di riflessione da portare a tutti coloro che spesso denigrano la caccia o la giudicano senza conoscerne la verità.
DIRETTIVO ANUU SEZIONE NAVE - BRESCIA