Un successo dell'Ufficio Avifauna Migratoria della Federcaccia. Così Michele Sorrenti, responsabile degli studi scientifici sulla migratoria per la Federazione, commenta la vittoria raggiunta per la riapertura della caccia nei Pantani della Sicilia Sud Orientale da domenica 9 gennaio (anche se solo per 4 giornate).
Non è poco, visto che in gioco c'è la prossima definizione della gestione di queste aree umide nel nuovo Piano Faunistico. Il merito va anche all'Onorevole Giuseppe Gennuso, spiega Sorrenti, “che ha ascoltato le ragioni dei cacciatori e i suggerimenti strategici avanzati dal nostro Ufficio”. Così come di grande aiuto è stato l'impegno del suo collaboratore, Enzo Medica e determinante l'appoggio del Governo Regionale, che ha compreso le ragioni dei cacciatori e l'approccio equilibrato delle osservazioni avanzate.
E' stata una stagione tormentata per i cacciatori siciliani: la caccia nei pantani era stata chiusa dopo la sospensione del Tar per la mancata valutazione di incidenza dell'attività venatoria nei siti di interesse comunitario. Studio poi effettuato dall'Università di Palermo (con la caccia consentita solo ai residenti e la riduzione delle giornate e dell'orario di caccia) ma alcuni disguidi amministrativi sull'approvazione della valutazione hanno bloccato la riapertura prevista per il 20 novembre, con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nella giornata di riapertura. Poi finalmente in nulla osta sulla valutazione e la riapertura da parte dell'Assessorato solo per 4 giornate.
“Al di là di questi pochi giorni di attività venatoria consentita - commenta Michele Sorrenti - è importante valutare per il futuro quanto accaduto: è nata una strada nuova, l’instaurazione di regolamenti che armonizzano le esigenze dei cacciatori con quelle della conservazione. Vorremmo infatti applicare anche in Sicilia quelle forme di gestione delle aree umide già in atto in realtà italiane diverse, come ad esempio la Laguna di Orbetello”.