La strana moria di uccelli verificatasi negli scorsi giorni a Faenza e a Modena non ha ancora un perchè. Le analisi sono in corso e i risultati verranno resi noti nei prossimi giorni. Si tratta con ogni probabilità di una intossicazione alimentare o di una particolare patologia. Allo stato dei fatti risulta incomprensibile e quanto mai strumentale la proposta avanzata ieri dall'Associazione vittime della caccia ai ministeri competenti di chiudere l'attività venatoria in anticipo su tutto il territorio nazionale “in attesa di più certi e ampi riscontri sanitari”.
Per giustificare una tale assurdità l'associazione ha pensato bene di resuscitare lo spettro dell'influenza aviaria e fomentare le paure – che si rivelarono anni fa poi infondate – sui rischi di manipolare animali infetti e sulla possibilità che l'attività venatoria possa favorire una diffusione del virus. “I cacciatori – scrive l'associazione con toni allarmistici – sono una categoria a rischio. Poiché è innegabile che i cacciatori entrino in contatto con uccelli selvatici potenzialmente infetti, toccando il loro sangue o le feci, respirando le polveri, spiumandoli ed eviscerandoli? Cosa rischiano i loro familiari e la collettivita' tutta?''. Se non è terrorismo psicologico questo...