Più che un ministro della Repubblica italiana la signora Michela Vittoria Brambilla ieri sera a Matrix sembrava solo una semplice animalista, agguerrita sì, ma ben poco preparata. Con tanto di tre cani al seguito, a cui all'occorrenza allungava qualche croccantino per tenerseli ben stretti, sempre curandosi di non essere vista dalle telecamere, la ministra ha sfoderato uno ad uno tutti gli argomenti di facile presa sui sentimenti di un pubblico eterogeneo, inneggiando ad una nuova cultura capace di considerare la vita animale importante quanto quella umana. Basta quindi con le pellicce (è una vergogna per la Brambilla “vestirsi di cadaveri”) e con la caccia, addirittura un “massacro che distrugge la biodiversità”, vera e propria gaffe visto che, come ha fatto poi notare il Vicepresidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi, è l'Ispra stessa a riconoscere che la caccia non rientra tra le condizioni di rischio per la fauna e la biodiversità.
Non sono mancati poi attacchi generici sulla stessa linea ai circhi e agli zoo (salvo quello di casa propria, visto che possiede decine e decine di animali tra cui anche due daini). Molti, troppi, concetti “di pancia”, detti in tono propagandistico e privi di contenuto. A rappresentare la parte animalista c'era anche Gianluca Felicetti della Lav, che in appoggio alla rivoluzione culturale proposta dalla Brambilla ha fatto sapere che l'uomo di oggi è pronto per smettere addirittura di nutrirsi di carne. “Penso che tutti gli animali nascano uguali davanti alla vita” gli ha fatto eco la ministra.
Si è parlato delle novità messe in atto nel settore turistico per facilitare la vita agli animali e ai loro padroni con l'iniziativa animal friendly (peccato che portare un cane in albergo, come si è visto in un filmato della trasmissione, costi circa 20 euro a notte, certo sarà un caso, forse il solito furbetto ma fatto sta che gli euro sono stati chiesti), delle proposte di abolire l'articolo 842 del Codice Civile, di caccia in generale e di tutto quanto è connesso al rapporto dell'uomo con gli animali. In studio, oltre ai già menzionati Buconi e Felicetti, c'erano anche il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca e il deputato del Pd Matteo Colaninno. Ne è scaturito un dibattito interessante che ha messo all'angolo le posizioni di un'animalismo intransigente, incarnato dal Ministro. Sia Colaninno, che non pratica la caccia ma mangia con piacere un buon piatto di selvaggina, che Bocca hanno invitato pacatamente a non trascendere in estremismi ed evitare atteggiamenti ipocriti.
Buconi ha contrapposto i dati di Astra Ricerche a quelli del sondaggio Ipsos menzionato dalla ministra ed ha ricordato l'importanza della figura del cacciatore, vero presidio sul territorio. La Brambilla non è riuscita a smentire, se non negandolo, il ruolo della caccia nella tutela dell'ambiente, riconosciuto anche dall'Ispra, né è intervenuta sulle questioni emerse dal sondaggio commissionato dalla Face e dal Cncn ma è incappata spesso nelle più banali contraddizioni, dimostrando addirittura di non sapere con quale criterio avviene la recinzione dei fondi privati.
Al termine del servizio ben confezionato e obbiettivo sulla 157/92, la Brambilla ha pubblicamente promesso un referendum nazionale, invitando a raccolta tutta la generazione dinseyana “stiamo parlando di Bamby!” ha sbottato. Carina anche un'altra gaffe della ministra, che durante il colloquio con il conduttore ha detto "gioiellieri" invece che "giocolieri", lapsus?