Una lettera alla redazione di Matrix per esprimere tutto lo sdegno di un cittadino stanco di ascoltare i proclami animalisti del Ministro del Turismo. E' quella pubblicata in questi giorni dal sito dell'Associazione Nazionale Libera Caccia, scritta da Mirco Cenci, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Double Trap (e socio Anlc).
“La signora – scrive Cenci riferendosi alla Brambilla - dimentica del proprio Ministero, del mandato istituzionale e del dovere etico di rappresentare tutte le istanze e tutti i cittadini del Paese, si fa promotrice dell’abolizione della caccia”, mettendosi in modo improprio solo con una parte di essi e ignorando, attaccando e insultando una parte della popolazione costituita da un corpo sociale di oltre un milione di cittadini. Tra questi io. Un italiano che lavora, paga le tasse, ricevuto e premiato numerose volte dalle più alte cariche dello Stato per meriti sportivi e per le medaglie che ho contribuito a portare al nostro paese. Un cittadino che non si ubriaca, non fuma, non usa droghe, e non va a rubare… ma va a caccia, quindi considerato un “incivile, un assassino e un pericolo pubblico” da persone come la Brambilla che vivono in un mondo in cui il contatto con la realtà e con vera natura è molto lontano”.
L'attacco della Brambilla è irresponsabile anche dal lato economico. “Oltre che appassionato cacciatore – spiega Cenci - io lavoro grazie alla caccia. E come me migliaia di altri lavoratori italiani. L’operato scriteriato della ministra sta di fatto mettendo in crisi tutto il settore della caccia con aziende che hanno iniziato a metterci in cassa integrazione. La situazione economica già critica non aveva assolutamente bisogno di un’ulteriore batosta per farci stare ancora peggio”.
D'altra parte, s'infuria l'esperto tiratore “lei che ne sa di queste cose? Mica deve alzarsi la mattina per andare a lavorare, in cambio di uno stipendio che non ci permette certamente il lusso di cui lei si circonda!”.
Ci sono poi argomenti molto più importanti. “Vorrei far notare alla ministra che oggi nel mondo sono morti 22.000 bambini, per fame e malattia (come tutti i giorni). Io, nella speranza di dare un piccolo aiuto, alleviando qualche pena e salvando qualche vita, ho donato una piccola somma. Forse si tratta di pochi euro ma sono stati donati con il cuore e soprattutto provenivano dal sudore del lavoro che mi dà la caccia”.
Rispetto alla battaglia per l'ingresso degli animali nei luoghi pubblici, Cenci sottolinea che a volte può essere incivile e soprattutto non igienico. Ne ha purtroppo un'esperienza diretta, visto che, racconta nella lettera, in una struttura alberghiera francese che ammetteva cani, lui e la sua famiglia sono stati contagiati dalla scabbia.