Parte dal comune di Castellabate (SA) un progetto pilota che mira a trasformare il problema dell'esubero di cinghiali all'interno dell'area protetta del Cilento in opportunità di sviluppo sociale ed economico per l'intero territorio.
L'idea è quella di distribuire le carni dei cinghiali abbattuti alle famiglie più bisognose, ovviamente dopo accurati controlli dell'Asl, e di avviare al contempo, qualora gli abbattimenti fossero consistenti, una filiera di prodotti tipici il cui ricavo sarebbe reinvestito direttamente sul territorio in diverse iniziative che potranno andare dalla tutela ambientale a iniziative benefiche di varia natura.
Lo ha annunciato il sindaco di Castellabbate, Costabile Maurano, secondo cui tutto è pronto: “Finora - spiega - sono stati abbattuti almeno cento cinghiali e il mio Comune è l’unico dell’area a disporre di un macello”. Oltre ai benefici sociali ed economici la nuova iniziativa mira a combattere il bracconaggio e la vendita illegale delle carni e ad evitare quindi che le carni possano essere consumate senza i dovuti controlli.
Per rendere questa prassi finalmente operativa in tutto il parco sarà necessario modificare il Piano, approvato dal Ministero dell'Ambiente.
(Corriere del Mezzogiorno)