Il mondo della caccia dovrebbe maggiormente impegnarsi nella salvaguardia di montagne, foreste, paludi, ambienti di caccia ma anche luoghi apprezzati da tutti i cittadini per il loro valore biologico e naturalistico. In questo modo, come succede in molti altri paesi, i cacciatori potrebbero finalmente godere di una vera dignità ambientalista, riconosciuta anche da chi la caccia non la pratica e allo stesso tempo costituire una valida alternativa al sistema chiuso di Parchi ed aree protette.
Questa la direzione suggerita alle associazioni venatorie e alle aziende che gravitano attorno al settore dal Segretario Nazionale dell'Associazione Italiana per la Wilderness, Franco Zunino, che citando la recente donazione di Federcaccia, sollecita interventi simili da parte di altre realtà venatorie.
“Oggi l’AIW – si legge nella lettera - è lieta di ringraziare pubblicamente la Federazione Italiana della Caccia, la quale, attraverso la sua Presidenza nazionale, il Consiglio regionale della Liguria e la Sezione provinciale di Frosinone, ha permesso l’acquisto nelle Langhe di tre ettari di boschi di elevato valore ambientale, dove metro quadro aggiunto a metro quadro l’AIW sta costituendo quelle che già oggi sono definite Area Wilderness Burrone di Lodisio ed Area Wilderness Langhe di Piana Crixia. Aree che, come le già tante altre fatte designare, devono restare luoghi da preservare per sempre come wilderness, e da lasciare per sempre praticabili dai cacciatori”.
“L’AIW – continua Zunino - proseguirà sulla strada iniziata (sono gi�64 le Aree Wilderness italiane, e sono già oltre 25 gli ettari acquistati nelle Langhe, dove potrebbe sorgere un patchwork di boschi che appartenga moralmente a tante organizzazioni venatorie - se non a tutte); potrebbe essere la prima “Oasi Venandi” d’Italia, ed anche un’oasi di concordia per far sì che chiunque ami la caccia e la ruralità ci si rispecchi a prescindere dalle idee politiche e settoriali che oggi mantengono diviso il mondo della caccia. In futuro - continua Zunino - si potranno forse comprare non solo boschi e calanchi e burroni, ma anche prati ed ex coltivi da poter offrire gratuitamente al mondo della caccia per culture a perdere a favore della selvaggina, ed anzi proprio ed anche per questa finalità l’AIW conterà ancora sull’aiuto dei cacciatori, sperando con ciò di riuscire a completare quest’Oasi Venandi delle Langhe”.
La speranza avanzata da Zunino, dopo l'inziativa di Federcaccia, è che per il 2011, Anno Internazionale delle Foreste, si possa proseguire su questa strada comune e che altre associazioni vogliano unirsi.