“La caccia va di pari passo con l’uomo. Non esiste vita, senza di lei”. E' ciò che pensa Alessio Marzi, toscano, di Borgo San Lorenzo, imprenditore e amante dello sport (trekking, bicicletta e calcio), oltre che della passione più antica del mondo. Ogni cacciatore secondo lui dovrebbe sapere cosa è giusto fare affinchè il patrimonio faunistico si mantenga e migliori nel tempo: un principio proprio della caccia di selezione ma implicitamente di tutta la disciplina venatoria. La caccia per lui può avere un futuro solo se sarà diffusa ad ogni livello la consapevolezza di questo grande ruolo e se tutti i cacciatori saranno in grado di comportarsi di conseguenza, ovviamente dando il buon esempio agli ambientalisti e facendo così valere le posizioni del mondo venatorio nei confronti di chi non lo conosce.
A caccia ci va praticamente da sempre “grazie a mio zio – spiega - che fin da quando avevo cinque anni mi portava con lui e che mi faceva sognare parlandomi delle sue avventure di ragazzo della piana di Campi e Signa”. Ha iniziato con la caccia al capanno, poi con il cane da ferma e recentemente è passato alla caccia con canna rigata. Da parecchi anni è anche il direttore concessionario di una AFV a Borgo San Lorenzo (La casa e il corniolo). Ha una fidanzata che approva a pieno la sua grande passione, visto che anche lei è nata e cresciuta in una famiglia di cacciatori.
Da cacciatore di selezione pensa che non tutte le forme di caccia siano ormai attualmente sostenibili (vedi la migratoria nei paesi di svernamento), per Alessio la caccia sta all’ambiente come il taglio delle piante sta alla gestione del bosco, ovvero: non è tutto ma sicuramente indispensabile per mantenere il bosco in salute, una risorsa per tutti.
“Il mese scorso – ci racconta - ho abbattuto il mio primo cervo maschio adulto nella provincia di Firenze e da allora non riesco a parlare di altro.., sono felicissimo sia per l’abbattimento (davvero non facile) sia per la giornata incredibilmente bella trascorsa in cima all’Appennino con i miei amici di caccia, conclusasi nel migliore di modi”.
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