La presidenza del Consiglio dei Ministri ha promosso il ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge sulla cattura degli uccelli da richiamo per la stagione venatoria in corso (legge 50 del 2010, approvata a settembre), A darne notizia, in apertura dei lavori dei lavori dell'assemblea regionale di ieri, 18 gennaio 2011, è stato il Presidente del Consiglio regionale toscano Alberto Monaci. Il provvedimento aveva ottenuto il favore dell'aula (23 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astenuto), nonostante le posizioni contrastanti all'interno di alcuni gruppi. La legge ha consentito alle Province di Arezzo, Firenze, Lucca, Pisa, Pistoia e Siena di attivare i propri impianti per un totale massimo di 5.090 catture (400 cesene, 880 merli, 1.950 tordi bottaccio, 1.860 tordi sassello), cifre comunque inferiori al totale delle esigenze dei 32.500 cacciatori migratoristi della regione. L'obiettivo dichiarato dal presidente della Commissione agricoltura Loris Rossetti è stato quello di contrastare il commercio illegale di uccelli da richiamo, nell'attesa di raggiungere la piena autonomia degli allevamenti.
Fin dal 2005 la Regione Toscana ha creato un archivio informatico presso le amministrazioni provinciali, nel quale sono censiti tutti gli uccelli da richiamo in possesso dei cacciatori, costantemente aggiornato su acquisti, cessioni, decessi.
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