Nella polemica sulle modifiche ai calendari venatori, dopo il botta risposta Ciarafoni – Galan (il primo ha parlato di una “manipolazione delle leggi in vigore”, il secondo invece ha difeso la legittimità delle proroghe regionali) , interviene anche il Presidente di Arcicaccia Osvaldo Veneziano, che schierandosi a difesa dell'Assessore pugliese Dario Stèfano, smentisce gli esponenti del Pd: "ha ragione l'assessore Stefano – scrive Veneziano - a difendere e sostenere il metodo della 'concertazione' affossato dai ministri Brambilla e Galan". Un metodo che, sottolinea il presidente di Arcicaccia, è stato usato per scrivere la normativa 157, che ha poi permesso di "fissare inequivocabilmente anche i paletti per tempi e specie cui si debbono attenere le Regioni".
Semmai per Veneziano, che però - contraddittoriamente - non fa riferimento alle altre regioni (Lazio per esempio) che hanno adottato gli stessi provvedimenti, a creare confusione e contrapposizioni "è l'assenza del governo nel produrre, come richiesto dalle Regioni, linee guida per avere calendari venatori omogenei e deroghe per il controllo delle specie che arrecano danni alle colture agricole". Pertanto – conclude Veneziano – “si dimettano Brambilla e Berlusconi”.
Sul calendario pugliese intanto l'assessore Stefano ha fatto chiarezza: “non è stata compiuta nessuna violazione di legge” ha detto rispondendo alle accuse delle associazioni ambientaliste, che ieri hanno chiesto le sue dimissioni e un intervento del Presidente Vendola. “Il calendario venatorio della Puglia – spiega l'assessore Stefano - anche con la modifica apportata, rispetta la normativa nazionale ed europea e individua termini temporali di chiusura della stagione in corso assolutamente omogenei a tutte le altre Regioni, rispetto ai quali l’ISPRA nulla ha eccepito. Nel merito, l’allungamento del calendario pugliese (dal 19 al 30 gennaio prossimo) produrrà solo 5 giornate in più di caccia – peraltro per i soli cacciatori residenti. La Puglia, infatti, è tra le poche Regioni ad aver previsto obbligatoriamente le giornate fisse di caccia (mercoledì, sabato e domenica)”.
Un punto, quest'ultimo, sottolineato anche da Michele Lisi, presidente regionale di Anlc, che parla di semplice "adeguamento alla legge dello Stato. La Regione Puglia, per Lisi, non ha fatto altro che prendere in considerazione il documento Ispra del 28/7/2010 e dei Key Concepts, già discordanti tra loro, che dettavano e dettano istruzioni per la predisposizione dei Calendari Venatori e non ancora recepiti dalla Legge Nazionale 157/92 per quanto concerne specie e tempi per il prelievo venatorio. Il presidente di Anlc Puglia denuncia poi un atteggiamento contrastante delle associazioni animaliste, che paradossalmente avrebbero impugnato i calendari prevalentemente nelle regioni che hanno tenuto contro dei pareri dell'Ispra. "In altre Regioni - scrive Lisi - per di più confinanti con la Puglia(Basilicata, Campania ,Molise ecc) non ci sono state impugnative e quindi i calendari sono rimasti quelli predisposti (apertura 1/9/2010 chiusura 31/1/2011) prevedendo la caccia alle stesse specie che in Puglia si è posticipata come apertura e anticipata come chiusura".