Riceviamo e pubblichiamo:
Al termine della stagione venatoria giungono come di consueto e non certo inattese le dichiarazioni polemiche di animalisti e anticaccia, con l’ormai altrettanto abituale sostegno del ministro Brambilla.
Argomento portante delle tesi abolizioniste la presunta posizione contraria della stragrande maggioranza degli italiani ricavata però solo dal solito sondaggio Ipsos, facendo finta di non conoscere i risultati ben diversi forniti dall’indagine che Federcaccia assieme alle altre associazioni venatorie di Face Italia e CNCN ha affidato ad Astra Ricerche.
Risultati che proprio in questi giorni hanno trovato una sostanziale conferma in quelli forniti dall’indagine Eurispes appena pubblicata.
Allo stesso modo vengono accusate di inadempienze e forzature proprio quelle regioni che hanno applicato correttamente le normative consentendo calendari venatori non ispirati ad uno sterile e infondato approccio restrittivo ai termini di prelievo di alcune specie, “dimenticando” di nuovo che la stessa Ispra – spesso da loro citata- non considera la caccia un rischio per la biodiversità.
Infine, senza volersi abbassare alla triste e squallida guerra delle cifre in merito ad incidenti di caccia, ci limitiamo a ricordare l’attenzione alla sicurezza che da sempre e sempre con maggior cura è uno degli impegni principali della nostra associazione e del mondo venatorio in generale.
A dimostrare la strumentalità dell’allarme sociale che si vuole creare con certi dati basta confrontare l’assoluta indifferenza a cifre ben maggiori causate da tutta una serie di attività sportive e ricreative vissute all’aria aperta. Oppure non ultimo, notizia di oggi, l’assoluta indifferenza con cui è vissuto il fatto che ogni giorno due pedoni vengono travolti e uccisi sulle nostre strade.
Come più volte abbiamo avuto modo di lamentare non è certo questo il sistema per affrontare un tema delicato come quello della gestione della fauna e del territorio nei suoi diversi aspetti, caccia compresa.
Non possiamo che auspicare che anche la stagione di queste sterili polemiche trovi finalmente fine, ma a differenza di quella venatoria, per non riaprirsi più.
Ufficio Stampa Federcaccia