Una nota del Wwf del Friuli Venezia Giulia accusa la Regione di mantenere un atteggiamento di totale immobilismo sul settore caccia. L'associazione si riferisce anzitutto al Piano faunistico regionale, atteso da 15 anni, strumento essenziale attraverso il quale la Regione programmare l'attività venatoria come forma di gestione. Ma la questione più scottante sottolineata da Wwf riguarda le norme sulla caccia emanate nel corso del 2010 e già impugnate dal Governo, che secondo gli ambientalisti “continuano ad avere problemi di rispetto dei principi costituzionali” eliminando per esempio l'obbligo di annotare i capi cacciati subito dopo l'abbattimento, cosa di cui, insiste l'associazione "non sentiva bisogno nemmeno la categoria dei cacciatori, come hanno loro stessi ammesso".
Oltre all'adozione "con urgenza" del Piano faunistico regionale, l'associazione chiede quindi di "raccogliere le norme esistenti in un testo unico che elimini la pletora di leggiucole e regolamenti che rendono incomprensibili le regole dell'attività venatoria" oltre che la chiusura della caccia a pernice bianca, fagiano di monte, coturnice e lepre bianca.