In un nuovo intervento il
Ministro Galan torna a difendere la caccia e a
condannare l'operazione animalista che vorrebbe accostare gli appassionati di un'attività millenaria come la caccia a "chi pratica varie forme di violenza" al di fuori della legge.
Il ministro vuol far capire "a chi in buona fede si dichiara dalla parte degli animalisti che il vero cacciatore ha una cultura che rientra a pieno titolo in modi d’essere estremamente rispettosi della natura e delle esistenze che rendono multiforme e affascinante ogni ambiente naturale degno di questo nome.
Il Ministro Galan risponde alle esternazioni della sua collega al dicastero del Turismo, che ha indicato nella caccia un deterrente per turisti ed escursionisti. "Chi ha la responsabilità politica di sostenere lo sviluppo turistico del nostro Paese - scrive nella nota - è bene sappia che nei piu’ avanzati Paesi europei (Isole britanniche, Francia, Spagna) per davvero ingente e’ il giro d’affari che riguarda il turismo venatorio". "Un aspetto del turismo questo che si estende per indotti diversi a tanti rami dell’economia turistica e che pertanto dovrebbe interessare anche il nostro Paese, che dal turismo venatorio potrebbe ricavare grandissimi utili.
"In sintesi - chiude Galan - piuttosto che penalizzare la caccia sarebbe decisamente più opportuno fare della caccia un’attività in armonia con l’ambiente, con la natura e con lo sviluppo economico”.
(Agi)