Farsi conoscere potrebbe rappresentare l’arma migliore per combattere pregiudizi, diffidenze, ma anche sterili contrapposizioni. Così il mondo della caccia ha scelto di mettersi in vetrina alla 46ma edizione di Agriest 2011, la kermesse agricola svoltasi a fine gennaio al quartiere fieristico di Udine, i cui padiglioni ospitavano 250 espositori in rappresentanza di un migliaio di aziende e sono stati visitati da oltre 50 mila persone .
L’iniziativa è stata di Sandro Levan, consigliere nazionale dell’Associazione Nazionale Libera Caccia, che, in collaborazione con la “Pro segugio”, ha allestito uno stand “per promuovere aspetti e valori dell’attività venatoria, per affermare che in Italia la caccia selvaggia non esiste e che in definitiva se la conosci la rispetti”.
Nel panorama fieristico europeo si registra da diversi anni la presenza di associazioni del tempo libero che promuovono la propria immagine accanto agli operatori di settore. In Italia si stanno facendo timidamente i primi passi. Per quanto riguarda la caccia, in particolare, è ormai prassi consolidata registrare attacchi e difese sulle rubriche dei quotidiani, piuttosto che affrontare il problema a viso aperto, in un confronto sereno tra le parti. “L’iniziativa di allestire un infopoit ad Agriest – spiega Levan - ha ottenuto il risultato di stimolare curiosità e di diffondere aspetti dell’attività venatoria meno noti a quanti, non conoscendo le regole imposte ai cacciatori, mantengono una certa distanza dalla caccia per motivi puramente ideologici”.
Ma perché scegliere proprio Agriest come vetrina promozionale? “Perché cacciatori e operatori agricoli – afferma Levan – proprio dalla terra raccolgono soddisfazioni e frutti e, pertanto, hanno tutto l’interesse a operare bene lavorando in sinergia”.
Tra i visitatori più interessati anche esponenti della politica regionale e tante scolaresche. Nei quattro giorni di fiera sono stati distribuiti oltre 3 mila omaggi costituiti da riviste, penne, spille, berrettini, portachiavi, porta documenti, ma anche foderi per fucili e comodissimi scalda collo. Spenti i riflettori su Agriest 2011, “il bilancio – conclude Sandro Levan – è da ritenersi oltremodo positivo. L’esperienza maturata in questo primo appuntamento fieristico è servita come indagine di mercato per predisporre al meglio analoghe manifestazioni. A volte le leggi contribuiscono a dividere le persone; lo sport, la musica, l’arte e… la caccia, invece, le uniscono”.
(Associazione Nazionale Libera Caccia)